Il mio approccio al Disagio Mentale, Dr. Marco Martinelli

Nella mia esperienza formativa ho cercato di accostarmi alla sofferenza psichica da diverse prospettive: dapprima quella clinica e della psicopatologia descrittiva, poi quella relazionale, successivamente quella cognitiva. Ognuna di queste mi ha offerto conoscenze nuove ed assai utili che si sono aggiunte via via alla formazione farmacologica e clinica impartitami dalla Scuola di Specializzazione di Pisa.
Da tempo, grazie alla Società per la Psicopatologia, ho avuto modo di avvicinarmi al disagio psichico da un altro sentiero lungo il quale mi si sono aperti panorami nuovi, profondi, mai scorti prima: quello della fenomenologia. La fenomenologia di Jaspers, di Binswanger, E. Stein, che ho appreso da grandi maestri contemporanei che ho avuto il piacere di conoscere: Bruno Callieri, Arnaldo Ballerini, Lorenzo Calvi, Eugenio Borgna, tanto per citarne alcuni.
La fenomenologia mi ha insegnato a coltivare l’empatia ed a ricercare sempre “l’ordine dell’uomo anche nel disordine mentale”.
La psichiatria che mi affascina è quella che Eugenio Borgna così splendidamente descrive in un suo recente libro: “psichiatria come ricerca infinita di orizzonti di senso che si intravedono e poi si dissolvono, che rinascono in frammenti, e poi si organizzano in sequenze tematiche…..e la psichiatria come riflessione ininterrotta sul dolore e sul taedium vitae, sulla speranza e sulla eclissi della speranza, sulla inquietudine agostiniana e pascaliana del cuore e sulla nostalgia, sulla libertà e sulla illibertà, sulle parole del silenzio”.
E’ certamente una psichiatria che vola alto, dinanzi alla quale non possiamo che sentirci piccoli, ma è quella che da tempo inseguo e continuerò ad inseguire.

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